IL CIRCUITO DEL MINIMO DEL CARBURATORE

28.02.2014 15:24

Dopo aver iniziato a studiare i principali sistemi di funzionamento del carburatore:soffermiamo ora la nostra attenzione su un altro importante circuito di alimentazione dedicato a una paticolare condizione di marcia,ovvero il circuito del minomo.Trattandosi di un circuito di alimentazione, anch'esso risponderà allo stesso principio generale citato in più occasioni, ovvero anche in questo caso il carburante verrà aspirato all'interno della camera di combustione dalla depressione causata dal moto del pistone nel cilindro;la differenza, come vedremo, sta nella posizione di tale circuito all'interno del carburatoree nella particolare condizione d'uso del motore.UN CIRCUITO SECONDERIO PER TENERE ACCESO IL MOTORE : Quando il motore gira a regime basso "minimo" situazione nella quale la valvola del gas è chiusa o quasi, la depressione che insiste sul polverizzatore del circuito principale non è in grado di risucchiare carburante dalla vaschetta, fatto che provocherebbe lo spegnimento del motore; in questa particolare condizione, come pure nei transitori di guida in cui il pilota chiude il gas, interviene un circuito di alimentazione secondario detto del minimo. Costruttivamente tale circuito si realizza praticando un foro subito a velle della valvola del  gas (lato motore), zona in cui la depressione è sensibile ed è in grado di richiamare combustibile dalla vaschetta.Per regolare la giusta quantità di combustibile troviamo spesso,ma non sepre, un getto dedicato, detto per l'appunto  getto del minimo.La scelta delle dimensioni di tale getto non è importante solo per il funzionamento del motore a gas chiuso, ma anche nello stato transitorio o progressione verso regimi più elevati o più ridotti; un getto troppo piccolo causerà una brillante risposta del motore alla manopola del gas, ma alla sua chiusura lo stesso faticherà a scendere di giri, per poi stabilizzarsi al regime del minimo. Viceversa un getto troppo grande tenderà a ingrassare eccessivamente la miscela aria/combustibile causando una risposta pigra del motore e a volte difficoltà a rimanere acceso. Da notare infine come l'utilizzo di un getto eccessivamente piccolo su motori a 2 tempi potrebbe, in casi limite e in staccata, provocare il grippaggio del pistone nel cilindro, a causa di un eccessivo smagrimento della miscela e quindi della insufficiente lubrificazione dei componentiin moto relativo (si ricorda infatti che nei motori a due tempi la lubrificazione eè assicurata direttamente dalla miscela aria/combustibile che contiene olio in opportuna percentuale.E' da notare come il carburante risucchiato nel motore dal circuito del minimo sia preventivamente miscelato con una piccola quantità d'aria aspirata dal condotto dell'aria del minimo; tale condotto aspira aria subito a monte della valvola del gas, immettendola nel condotto di aspirazione del circuito del minimo, bypassando di fatto la valvola del gas quasi del tutto chiusa.Al fine di regolare finemente la quantità d'aria aspirata nel condotto del minimo e quindi ottimizzare il funzionamento del motore, è presente una vite di regolazione dell'aria del minimo, in grado do parzializzare (cioè ridurre) la sezione del condotto del minimo,o in alternativa modificare la posizione di chiusura della valvola del gas attraverso la sezione conica della punta. Aprendo la valvola del gas, il circuito del minimo viene progressivamente escluso terminando la sua importante funzione; all'aumentare dell'apertura del gas la depressione generata dal flusso d'aria aspirato non sarà più in grado di aspirare miscela combusibile del circuito del minimo, ma potrà farlo aspirandola dal circuito del massimo di cui parleremo prossimamente.

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