IL CIRCUITO DEL MASSIMO DEL CARBURATORE

13.03.2014 12:13

Dopo avere analizzato nelle precedenti puntate di tecnica il circuito di alimentazione principale del carburatore e quello del minimo, terminiamo ora la trattazione dell'argomento occupandoci di un altro dei circuiti di alimentazione definiti secondari, ovvero il circuito del massimo. E' bene chiarire, a scanso di ecuivoci, che il termine secondario non indica affatto una minore importanza di tali circuiti.

L'IMPORTANZA DELLA TARATURA DEL GETTO : Come già spiegato, con il gas chiuso e ad aperture parziali esiste un particolare circuito di alimentazione"QUELLO DEL MINIMO"in grado di assicurare al motore un ottimale funzionamento.Ad aperture superiori, a circa un quarto dell'apertura massima, tale circuito non sarà più sufficente ad assicurare la corretta alimentazione al motore e in tal caso interverrà il cosidetto circuito del massimo.Il componente di regolazione di tale circuito, al pari di quello del minimo, è il getto del massimo: si tratta di un corpo pressochè cilindrico, filettato esternamente, che presenta un foro centrale calibrato in grado di fare una ben precisa quantità di carburante. Il getto è montato all'interno della vaschetta in grado di pescare il carburante in ogni condizione d'uso, anche le più critiche, è infatti facilmente immaginabile come la mancanza della giusta quantità di carburante, oltre ad essere causa dello spegnimento del motore, potrebbe anche smagrire eccessivamente il rapporto di miscela, causando il grippaggio del motore. Nella parte superiore il getto è in comunicazione con il polverizzatore che si affacia sul diffusore spruzzando il carburante nella corrente d'ariaaspirata dal motore. Come si accennava in precedenza, il getto rappresenta pertanto il sistema di taratura del circuito del massimo. Un getto troppo grande, ovvero il cui foro calibrato è grande, porterebbe a un rapporto di miscela troppo elevato e quindi a una carburazione grassa, compromettendo le potenzialità del motore;d'allaltra parte un getto troppo piccolo,porterebbe al rischio di smagrire eccessivamente la carburazione, con pericolo di grippaggio.

COME CAPIRE SE LA CARBURAZIONE E' TROPPO GRASSA O MAGRA : Il metodo comunemente utilizzato per definire la corretta dimensione del getto del massimo è un metodo sperimentale: si effettua infatti una prova a banco in cui si simula un lungo tragitto percorso a pieno gas, oppure si esegue la cosidetta prova della "staccata", nella quale il pilota, dopo aver lanciato la moto su un lungo rettilineo a piena apertura di gas, effettua una repentina frenata spegnendo nello stesso tempo il motore. Queste simulazioni permettono di analizzareil colore degli elettrodi della candela e di definire così lo stato di carburazione corretta, l'elettrodo di massa dovrà presentare la parte prossima al corpo della candela, ovvero quella al dilà della piega, di colore nero, la restante parte dovrà presentare il colore naturale del metallo. Se tutto l'elettrodo risulta nero la carburazione è troppo grassa, mentre se risulta tutto pulito, la carburazione è troppo magra. Analogamente, ma solo se il lancio a pieno gas è stato particolarmente lungo, è possibile analizzare il colore dell'isolante dell'elettrodo centrale della candela: una buona carburazione comporta un colore nocciola dell'isolante, una carburazione grassa lo renderà nero e troppo magra bianco. Poiche la condizione più pericolosa è rappresentata dalla carburazione magra, è consigliabile, una volta definito il giusto getto del massimo, montare uno leggermente più grande in modo tale da cautelarsi da eventuali cambiamenti climatici che potrebbero influenzare la carburazione smagrendola.

Contatti

MINI RACING TEAM teamminiracing@gmail.com